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Attribuito a Giovanni Baratta (1670-1747) Italia, Firenze, inizio del XVIII secolo
估價
40,000 - 60,000 EUR
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招標截止
描述
- VENERE E BACCO
- terracotta
- Attribuito a Giovanni Baratta (1670-1747) Italia, Firenze, inizio del XVIII secolo
來源
Walter Padovani, Milano.
展覽
Firenze, Galleria degli Uffizi, Il fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze, 2009, n. 30.
出版
R. Spinelli (a cura di), Il fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 30 maggio-30 settembre 2009), Firenze 2009, cat. 30, pp. 124-127, illustrato.
Condition
Venus
Good condition. A minor loss inside the pony-tail. Two slashes of dirt on the face, one of the two on the temple the other on the cheek. Minor crack below the left armpit. A crack on the left side and another light crack between the thighs. A crack on the cloak, on the right. The cupid has his right wrist damaged. Minor crack on the ankle. The back has normal irregularities of modelling and firing. The base lightly weathered as normal for the age. The back left corner with a chip and a light loss of material.
Bacchus
Good condition. Minor chips with light losses of material on the crown of vines. Minor crack at the left base of the neck. A firing crack on the right thigh. Two minor cracks on the right side and on the left wrist. The left hand pinkie is missing. A light loss on the leaves of the branch close to the right knee. The child satire is missing the left fore leg. The back has normal irregularities of modelling and firing.
The head of Bacchus has a restoration around the neck with a minor fall of material.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."
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拍品資料及來源
La cura e la maestria con le quali queste due terrecotte sono realizzate, sono sicuramente in rapporto con una committenza di alto rango. Giovanni Baratta, scultore di origine carrarese, ma principalmente attivo a Firenze, fu infatti incaricato dalle principali famiglie della città e la sua attività è documentata anche alla corte del re di Danimarca, per il quale realizzò alcuni gruppi scultorei nei giardini del castello di Rosenborg a Copenaghen. Si noti come delle analogie possano essere riscontrate tra il mantello che avvolge la nostra Venere e la veste dell’Orfeo di Rosenborg, mentre la testa della dea, per la sua raffinatezza esecutiva, è simile a quella del pendant raffigurante Euridice. Ulteriori confronti per le due terrecotte possono essere rintracciati con gli stucchi realizzati dal Baratta nel 1705 nella Sala “dell’Età dell’oro” in Palazzo Marucelli Fenzi a Firenze e con le decorazioni plastiche eseguite nella villa Feroni a Bellavista di Borgo a Buggiano. Le due sculture facilmente identificabili di Venere e Bacco, sono concepite probabilmente come bozzetti preparatori di opere monumentali da collocare in spazi esterni ed entro delle nicchie, come testimonia il retro lasciato in stato di abbozzo e non finito. Tra le due figure si innesca un gioco equilibrato di contrasti che rende il gruppo estremamente vivo e palpitante. Bacco, seminudo e prestante nella forma fisica atletica ed asciutta, si protrae verso la fanciulla con un fare languido e accentuato dall’ebrezza, per offrirle dell’uva. Venere, insolitamente coperta da un manto leggero e avvolgente, si ritrae abbassando lo sguardo e si oppone all’irruenza di Bacco alzando il braccio destro verso di se. Cupido, collocato alla destra di Venere e in origine provvisto di freccia, è partecipe della scena e assiste meravigliato all’esplicito gesto di Bacco.
Giovanni Baratta (Carrara 1670-1747), fu scultore e decoratore di fama internazionale. Iniziò la sua carriera sotto la guida del Maestro Giovanni Battista Foggini nel Granducato di Toscana. La sua maestria nella realizzazione di architetture ornamentali si consolidò anche con l’abile uso dello stucco, con il quale rendeva scenografici effetti tridimensionali a sfondo di altre opere. La variegata attività svolta a Firenze, città tra le prime mete del Grand Tour, lo rese conosciuto ed apprezzato come scultore di spicco anche in ambienti internazionali, con importanti commissioni da parte del Re di Danimarca (1709-1728), grazie al quale intraprese rapporti lavorativi con le committenze reali. A queste seguirono collaborazioni a Torino con i Savoia, sotto la guida di Filippo Juvarra, il quale lo introdusse al re di Spagna a Madrid per il quale eseguì la decorazione della facciata del Palacio Real de La Granja de San Ildefonso, negli anni ‘40 del Settecento.
Lotto in temporanea importazione artistica
This item has been imported under temporary artistic importation licence
Giovanni Baratta (Carrara 1670-1747), fu scultore e decoratore di fama internazionale. Iniziò la sua carriera sotto la guida del Maestro Giovanni Battista Foggini nel Granducato di Toscana. La sua maestria nella realizzazione di architetture ornamentali si consolidò anche con l’abile uso dello stucco, con il quale rendeva scenografici effetti tridimensionali a sfondo di altre opere. La variegata attività svolta a Firenze, città tra le prime mete del Grand Tour, lo rese conosciuto ed apprezzato come scultore di spicco anche in ambienti internazionali, con importanti commissioni da parte del Re di Danimarca (1709-1728), grazie al quale intraprese rapporti lavorativi con le committenze reali. A queste seguirono collaborazioni a Torino con i Savoia, sotto la guida di Filippo Juvarra, il quale lo introdusse al re di Spagna a Madrid per il quale eseguì la decorazione della facciata del Palacio Real de La Granja de San Ildefonso, negli anni ‘40 del Settecento.
Lotto in temporanea importazione artistica
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