Wifredo Lam

Lou Laurin-Lam & Eskil Lam, Wifredo Lam: Catalogue Raisonné of the Painted Work, Volume I, 1923-1960, Lausanne, 1996, n. 43.34, illustrated (flipped)

“… in 1941… Wilfredo Lam, a now completely grown up artist who’s personality overcame doubts and hesitation, paints very simple figures, notable for their hieratic stances, which seem to reveal essentially plastic preoccupations: women and maternity, subjects which he seems to prefer and which he applies himself to treat, in the most blunt and bare way, the most elemental theme (…) using as much liberty as his great predecessor Picasso… and putting himself at the school of the black sculptors contemporarily. Since this moment he manifests a fundamental quality which will remain the sovereign quality the Antillean Wilfredo Lam, placed in the middle of a crossway of various civilizations”.

Michel Leiris, in Lam, Milan 1970, p. 8

“…nel 1941…Wifredo Lam, artista ormai completamente adulto la cui personalità ha superato dubbi ed esitazioni, dipinge figure molto semplici, notevoli per il loro portamento ieratico, che sembrano rivelare preoccupazioni essenzialmente plastiche: donne e maternità, soggetti che sembra prediligere e con i quali egli si applica a trattare, nel modo più schietto e spoglio, il tema più elementare (…) usando di altrettanta libertà quanto il suo grande predecessore Picasso …. e mettendosi contemporaneamente alla scuola degli scultori neri. Sin da questo momento si manifesta una qualità fondamentale che resterà la qualità sovrana dell’antillano Wifredo Lam, posto al centro di un incrocio di varie civiltà”.

Michel Leiris, in Lam, Milano 1970, p. 8