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FAUSTO MELOTTI | Vaso
Estimate
30,000 - 40,000 EUR
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Description
- Fausto Melotti
- Vaso
- firmato con sette punti in smalto bianco sotto la base
- ceramica smaltata policroma
- cm 44,3x31,5x30
- Eseguito nel 1948 circa
Signed with seven dots on the base, polychrome glazed ceramic. Executed in 1948 circa.This work is registered at the Fondazione Fausto Melotti, Milan, under the n. VA 283 and it is accompanied by a certificate of authenticity issued by the Archivio Fausto Melotti, Milan, under the n. 407/7.This item has been imported under temporary artistic importation licence.
Provenance
Collezione Rainer Zietz, Londra
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1998
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1998
Exhibited
Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art, Terra Incognita: Italy's Ceramic Revival, 2009, pp. 26-27, illustrato a colori
Literature
Antonella Commellato, Marta Melotti, Fausto Melotti - L'opera in ceramica, Milan 2003, p. 192, n. 44, illustrato a colori
The Hockemeyer Collection. 20th Century Italian Ceramic Art, Monaco di Baviera 2009, pp. 132-133, illustrato a colori
The Hockemeyer Collection. 20th Century Italian Ceramic Art, Monaco di Baviera 2009, pp. 132-133, illustrato a colori
Catalogue Note
Questo Vaso del 1948, conosciuto anche come Omaggio a Lucio Fontana, è un elogio al sodalizio tra Melotti e il padre dello Spazialismo, sin da quando erano allievi di Adolfo Wildt all’Accademia di Belle Arti di Brera. Melotti già in precedenza aveva dedicato a Fontana un’opera, Lettera a Fontana, nel 1944, come espressione dell'amicizia che legava i due artisti, consolidatasi nel decennio successivo attraverso il gruppo di artisti astratti associati alla Galleria il Milione di Gino Ghiringhelli.
Quest’opera di una travolgente e schiacciante matericità è un chiaro tributo a Scultura spaziale del 1947 di Lucio Fontana, una corona materica che incornicia un vuoto circolare esposta per la prima volta alla 24.a Biennale di Venezia nel 1948. Scultura spaziale del 1947 rappresenta uno dei primi tentativi di Fontana verso un’iconografia dell’era spaziale, in cui l’artista tenta di proporre un nuovo rapporto tra spazio vuoto, vero soggetto dell’opera, e cornice.
Tale ricerca d’identità tra spazio e materia si ritrova in quest'opera nell’ambiguità della forma, dove l’amorfo genera e si fa significato. In contrasto con la tipica leggerezza ‘melottiana’, la forma vigorosa esprime con forza tutta la sua materialità, accentuata dalle concrezioni materiche che sembrano proliferare nello spazio, inducendo la materia a un continuo divenire.
This Vaso of 1948, also known as Omaggio a Lucio Fontana, is an elegy to the friendship that binds Melotti and the father of Spatialism since they were fellow students of Adolfo Wildt at the Academy of Fine Arts of Brera. Melotti had previously dedicated to Fontana a work, Lettera a Fontana, in 1944, as an expression of the friendship that bound the two artists, consolidated in the following decade through the group of abstract artists associated with Gino Ghiringhelli’s Galleria il Milione.
This work of an overwhelming and grave materiality is a clear tribute to Lucio Fontana's Scultura spaziale of 1947, a material crown that frames a circular void exhibited for the first time at the 24th Venice Biennale in 1948. Scultura spaziale of 1947 represents one of Fontana's first attempts towards an iconography of the space age, in which the artist tries to propose a new relationship between the empty space, the true subject of the work, and the frame.
This search for identity between space and matter can be found in this work in the ambiguity of the form, whereby the amorphous generates and becomes meaning. In contrast to the typical 'Melottian' lightness, the vigorous shape powerfully expresses its entire materiality, accentuated by the dark material concretions that seem to proliferate in space, inducing the matter to a continuous becoming.
L'opera è registrata preso la Fondazione Fausto Melotti, Milano, con il n. VA 283
L'opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Fausto Melotti, Milano, con il n. 407/7 Lotto in temporanea importazione artistica.
Quest’opera di una travolgente e schiacciante matericità è un chiaro tributo a Scultura spaziale del 1947 di Lucio Fontana, una corona materica che incornicia un vuoto circolare esposta per la prima volta alla 24.a Biennale di Venezia nel 1948. Scultura spaziale del 1947 rappresenta uno dei primi tentativi di Fontana verso un’iconografia dell’era spaziale, in cui l’artista tenta di proporre un nuovo rapporto tra spazio vuoto, vero soggetto dell’opera, e cornice.
Tale ricerca d’identità tra spazio e materia si ritrova in quest'opera nell’ambiguità della forma, dove l’amorfo genera e si fa significato. In contrasto con la tipica leggerezza ‘melottiana’, la forma vigorosa esprime con forza tutta la sua materialità, accentuata dalle concrezioni materiche che sembrano proliferare nello spazio, inducendo la materia a un continuo divenire.
This Vaso of 1948, also known as Omaggio a Lucio Fontana, is an elegy to the friendship that binds Melotti and the father of Spatialism since they were fellow students of Adolfo Wildt at the Academy of Fine Arts of Brera. Melotti had previously dedicated to Fontana a work, Lettera a Fontana, in 1944, as an expression of the friendship that bound the two artists, consolidated in the following decade through the group of abstract artists associated with Gino Ghiringhelli’s Galleria il Milione.
This work of an overwhelming and grave materiality is a clear tribute to Lucio Fontana's Scultura spaziale of 1947, a material crown that frames a circular void exhibited for the first time at the 24th Venice Biennale in 1948. Scultura spaziale of 1947 represents one of Fontana's first attempts towards an iconography of the space age, in which the artist tries to propose a new relationship between the empty space, the true subject of the work, and the frame.
This search for identity between space and matter can be found in this work in the ambiguity of the form, whereby the amorphous generates and becomes meaning. In contrast to the typical 'Melottian' lightness, the vigorous shape powerfully expresses its entire materiality, accentuated by the dark material concretions that seem to proliferate in space, inducing the matter to a continuous becoming.
L'opera è registrata preso la Fondazione Fausto Melotti, Milano, con il n. VA 283
L'opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Fausto Melotti, Milano, con il n. 407/7 Lotto in temporanea importazione artistica.