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PIETRO MELANDRI | Vaso
Estimate
5,000 - 7,000 EUR
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Description
- Pietro Melandri
- Vaso
- firmato e iscritto roundel with bird's head, F (Focaccia work-shop)
- maiolica lustrata policroma
- cm 45x35,5
- Eseguito nel 1931
Lotto in temporanea importazione artistica.
Provenance
Collezione Reiner Zietz, Londra
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1997
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1997
Exhibited
Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art, Terra Incognita: Italy's Ceramic Revival, 2009, pp. 22-23, illustrato a colori
Literature
Lucia Stefanelli Torossi, Pietro Melandri 1885-1976, Roma 1987, p. 33, n. 14, illustrato a colori
The Hockemeyer Collection. 20th Century Italian Ceramic Art, Monaco di Baviera 2009, pp. 120-121, illustrato a colori
The Hockemeyer Collection. 20th Century Italian Ceramic Art, Monaco di Baviera 2009, pp. 120-121, illustrato a colori
Catalogue Note
A cavallo tra tradizione e innovazione, Pietro Melandri sviluppò in collaborazione con il chimico Ottorino Paoli una tecnica singolare per ottenere l’effetto iridescente dai toni dorati di questo vaso. La tecnica del lustro richiede l'applicazione di impasti speciali, che possono includere il ferro per gli effetti bronzei, il bismuto per gli effetti madreperlacei o il nitrato d'argento per esaltare la brillantezza e creare effetti metallici a specchio, oltre che una complessa tecnica di cottura. Tale procedimento emerse per la prima volta in Mesopotamia nel IX secolo a.C., e si diffuse nel corso del secolo successivo nel bacino mediterraneo.
Questo Vaso del 1931 esemplifica l’interpretazione moderna di Melandri dell’anfora classica, in particolare la sua rilettura di forme e tematiche familiari in chiave onirica. L’universo marino, rappresentato dalle creature che ne popolano la superficie iridescente e la coppia di delfini che formano le delicate maniglie, evocano un immaginario unico sospeso tra mito e allegoria.
In-between tradition and innovation, Pietro Melandri developed a unique technique in collaboration with the chemist Ottorino Paoli to obtain the iridescent effect with golden tones of this vase. The lustre technique requires the application of special composites, which may include iron for bronze effects, bismuth for pearlescent effects or silver nitrate to enhance the brightness and create metallic mirror effects, as well as a complex cooking technique. This procedure emerged for the first time in Mesopotamia in the ninth century BC, and spread during the following century throughout the Mediterranean basin.
This Vaso of 1931 exemplifies Melandri's modern interpretation of the classical amphora, in particular his reading of familiar forms and themes in oneiric terms. The marine universe, represented by the creatures that populate the iridescent surface and the couple of dolphins that form the delicate handles, evoke a unique imaginary suspended between myth and allegory.
Questo Vaso del 1931 esemplifica l’interpretazione moderna di Melandri dell’anfora classica, in particolare la sua rilettura di forme e tematiche familiari in chiave onirica. L’universo marino, rappresentato dalle creature che ne popolano la superficie iridescente e la coppia di delfini che formano le delicate maniglie, evocano un immaginario unico sospeso tra mito e allegoria.
In-between tradition and innovation, Pietro Melandri developed a unique technique in collaboration with the chemist Ottorino Paoli to obtain the iridescent effect with golden tones of this vase. The lustre technique requires the application of special composites, which may include iron for bronze effects, bismuth for pearlescent effects or silver nitrate to enhance the brightness and create metallic mirror effects, as well as a complex cooking technique. This procedure emerged for the first time in Mesopotamia in the ninth century BC, and spread during the following century throughout the Mediterranean basin.
This Vaso of 1931 exemplifies Melandri's modern interpretation of the classical amphora, in particular his reading of familiar forms and themes in oneiric terms. The marine universe, represented by the creatures that populate the iridescent surface and the couple of dolphins that form the delicate handles, evoke a unique imaginary suspended between myth and allegory.