Lot 29
  • 29

Jakob Ferdinand Voet

Estimate
10,000 - 15,000 EUR
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Description

  • Jakob Ferdinand Voet
  • RITRATTO DELLA CONTESSA ORTENSIA IANNI STELLA
  • inscritto su una vecchia etichetta nel telaio Contefsa Stella;
    inscribed on an old label in the frame Contefsa Stella


  • olio su tela;
    oil on canvas

Provenance

East Preston, West Sussex, collezione Ivan Hill;
Sotheby’s Parigi, 19 giugno 2006, lotto 22 (venduto a € 33.600);
Walter Padovani, Milano.

 

Literature

F. Petrucci, Ferdinand Voet (1639-1689), detto Ferdinando de’Ritratti, Roma 2005, p. 186, n. 114;
F. Petrucci (a cura di), Ritratto barocco. Dipinti del ‘600 e ‘700 nelle raccolte private, catalogo della mostra (Villa d'Este a Tivoli, 3 luglio-2 novembre 2008), Roma 2008, p. 72, n. 22.

Condition

The tones in the catalogue’s illustration are in line with the original piece. The painting’s frame dates circa from the year 1860; its decorations are in wood and gesso with gilded reliefs. To the naked eye, the painting appears in good condition, the varnish is not oxidized and rather shows the beautiful tones and the picturesque views both on the nobildonna’s delicate skin as well as on the flower bouquet decorating her dress. Inspection under UV light confirms the painting’s good state of conservation though it underlines the light restoration on the nobildonna’s forehead and on a few points scattered on the paint surface. Furthermore a T-shaped cut of 8x6 cm is visible in the background on the right.
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Catalogue Note

Grazie alla scritta sul retro del telaio, è possibile identificare la dama qui ritratta con Ortensia Ianni, chiamata “contessa Stella” a seguito del matrimonio con il conte Francesco Stella morto nel 1669. La giovane divenne poi amante di Lorenzo Onofrio Colonna dopo la clamorosa fuga di Maria Mancini da Roma nel 1672. In realtà Ortensia Ianni compare a palazzo Colonna già dal 1661, in qualità di damigella della contessa Mancini. Diede infine al principe due figli, Girolamo e Teresa, che furono riconosciuti dal padre e quindi inclusi nella sua eredità.
Questo è l’unico ritratto noto raffigurante la giovane contessa e, probabilmente, a differenza di molti ritratti di dame del Voet, non faceva parte delle serie delle “Gallerie delle Belle” tanto in voga nel Seicento.
Il ritratto è realizzato con una pennellata sciolta e fluida e con delicati passaggi chiaroscurali sia nella veste che nell’incarnato.
Jakob Ferdinand Voet (Anversa 1639-1689 Parigi) detto “monsù Ferdinando” o “Fernando de’ ritratti” è stato ritrattista alla moda della Roma tardo-barocca, affermandosi poi anche a livello internazionale. I recenti studi accademici gli hanno restituito il dovuto riconoscimento, dopo che per lungo tempo la sua personalità artistica era stata confusa con quelle di Pierre Mignard, Carlo Maratti, Giovanni Maria Morandi e il Baciccio, suoi rivali romani nel genere. Dopo la formazione presso il padre, anch’egli pittore, ad Anversa,Voet si trasferisce a Roma dal 1663 al 1679 e vi fa ritorno nel biennio del 1680-1681. Grazie alle sue abilità diplomatiche stabilisce rapporti con tutte le più importanti famiglie della nobiltà romana; dai Chigi, ai Borghese, Pamphilj, Colonna, Rospigliosi, Altieri, Odescalchi, Carpegna, Sacchetti, dal Pozzo. Voet divenne poi ritrattista di preminenza dei nobili inglesi e scozzesi di passaggio a Roma, e la sua fama fu favorita dalle serie delle “Gallerie delle Belle” da lui dipinte, ossia le raccolte dei ritratti delle più fascinose dame romane, eseguite per le più celebri casate italiane. Tra il 1682 e il 1684 si stabilì in Piemonte dove lavorò per i Savoia, per poi trascorrere l’ultima parte della sua vita in Francia, eseguendo molti ritratti dei personaggi della Corte.

Lotto in temporanea importazione artistica
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