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Orologio da tavolo in legno scolpito, intagliato e dorato con applicazioni in metallo dorato e argentato e rifiniture in pastiglia, Piemonte, circa 1770
Description
- 56x32,5x21,5 cm.
Provenance
Condition
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Catalogue Note
Il meccanismo è stato smontato, pulito e revisionato nel 2007, per i dettagli sul suo funzionamento si rimanda all'expertise di Capponi & C. Antichità che accompagna l'orologio.
L’orologiaio Antonio Vascheti appare menzionato in due repertori, da E. Morpurgo e da B. Loomes, che lo vedono entrambi attivo a Racconigi tra la fine del Settecento e gli inizio dell’Ottocento. Tuttavia, da un punto di vista stilistico, il nostro orologio potrebbe risalire ad un’epoca ancor più anteriore; il gusto neoclassico dell’elegante vaso biansato ancora legato alle sinuosità rococò e ad una certa inclinazione per le Chinoiseries, lo collocano alla fine degli anni Sessanta e ai primi anni Settanta, quando il Principe Luigi Vittorio di Savoia-Carignano, a cui l’orologiaio fa riferimento, aveva indetto la sistemazione del Castello di Racconigi. Il Principe di Savoia-Carignano, nato a Parigi nel 1712, sposò nel 1740 la sorella della consorte del Re di Sardegna. Il titolo di Principi di Carignano risale al 1620 contestualmente alla donazione del Duca di Savoia del territorio omonimo e del Castello di Racconigi al figlio cadetto. L’edificio, già ingrandito da Guarino Guarini in epoca barocca, fu nuovamente sistemato propri per volontà di Luigi Vittorio. L’architetto scelto dal Principe fu Giovanni Battista Borra (1712-1826), la cui attività si svolse in gran parte in Inghilterra ed è segnata da un viaggio in Asia Minore (1750-1751), prima di iniziare a lavorare a Racconigi nel 1765. Nella sua interpretazione di un Neoclassicismo sabaudo intriso di gusto anglo-cinese si possono riscontrare delle analogie con il nostro orologio.
Si ringrazia il Dott. Roberto Valeriani per le informazioni contenute in questa nota.
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