Lucio del Pezzo

Acquistato dall'attuale proprietario nel 2004

(...) Infiniti sono gli elementi del vocabolario di Del Pezzo, in cui convivono forme della geometria piana e solida, dai cinque poliedri di Platone – che venivano associati agli elementi della vita e del cosmo (fuoco, terra, aria, acqua, universo) – a quelli troncati, dal prisma e dal mazzocco sfaccettato (...) a strutture particolari quali le piramidi, gli ziggurat e gli obelischi, mensole e tavoli su cui sono variamente disposte le sue forme, scacchiere, labirinti, casellari, dischi dalle cromie in sequenza, birilli e bersagli, zig-zag e lampi, campane (...), soli e lune, vie lattee e costellazioni, occhi e mani, primi epici aerei e aquiloni, note musicali, calligrammi e costanti matematiche (...), reperti antichi come la macina o l’ascia bipenne, ruote e clessidre, lacerti di carte geografiche e di atlanti celesti, tavolozze da pittore e squadre da disegnatore, compassi, archi e fili a piombo, corde e fusi, strumenti per la navigazione, per le misurazioni ottiche, per scrutare gli enigmi dell’universo, per penetrare nei misteri dell’occulto. Questo lungo elenco è peraltro assolutamente manchevole (...). Del Pezzo è un esploratore che si è messo sulle tracce di questi segni dispersi nelle memorie singole e nelle storie collettive, con origini assai diverse: lui non casualmente li ha accostati e riuniti in uno stesso territorio, così abitato da soggetti che si mettono in relazione, sul palcoscenico di un teatro che è pure moderna wunderkammer di oggetti affascinanti per forma esteriore e senso che vi si cela.
(Sandro Parmiggiani, cit. in "Due o tre cose su Lucio Del Pezzo")