- 15
Osvaldo Licini
Estimate
35,000 - 45,000 EUR
bidding is closed
Description
- Osvaldo Licini
- Fiore fantastico
- iscritto Lo Specchio della nera penitenza sul retro
- olio su faesite
- cm 22x27,5
- Eseguito nel 1954
Provenance
Collezione Paolo Licini, Livorno
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1995
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1995
Literature
G. Marchiori, I cieli segreti di Osvaldo Licini, Milano 1968, pag. 249, n. 339, pag. 293, scheda 426, illustrato
Condition
This work is in generally good overall condition. There are few superficial dirt traces and a tiny paint loss by the lower left corner visible in the catalogue illustration.
Colours are much more vibrant and warmer compared to the catalogue illustration.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."
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Catalogue Note
Questa iconografia si situa in una fase abbastanza tarda, o forse sarebbe più corretto dire matura, della produzione liciniana; i primi esempi di questo genere li troviamo infatti a partire dal 1954, anno in cui fanno la loro comparsa i Notturni, i Missili lunari e gli Angeli-Aquiloni, tutte invenzioni iconografiche dove l'elemento geometrico torna a essere protagonista, ma è una geometria che ha perso ormai il rigore delle composizioni degli anni Trenta, e sebbene mantenga comunque una certa semplificazione strutturale, si percepisce chiaramente come essa sia stata filtrata attraverso la riflessione e l'elaborazione visionaria che ha caratterizzato le opere degli ultimi anni. In questo soggetto in particolare, notiamo come Licini sembri quasi giocare, ironizzare in maniera forse provocatoria su quello che furono le precedenti applicazioni dell'elemento geometrico (...).
La sagoma con cui egli intende descriverci questo Fiore fantastico - quasi un'Archipittura ormai scomposta e destrutturata del suo originario rigore geometrico - è infatti adagiata sullo stesso profilo che ha delineato l'orizzonte in tante Amalassunte e Angeli ribelli, proprio a dimostrare come Licini, pur nel continuo rinnovarsi di stili, linguaggi o iconografie, rimanga sempre fedele a sé stesso, in quel continuo intrecciarsi di esperienza umana e artistica, che è alla base di tutta la sua poetica.
(cit. Anna Piazzini, Osvaldo Licini Tra le Marche e l'Europa, Milano 2008)
La sagoma con cui egli intende descriverci questo Fiore fantastico - quasi un'Archipittura ormai scomposta e destrutturata del suo originario rigore geometrico - è infatti adagiata sullo stesso profilo che ha delineato l'orizzonte in tante Amalassunte e Angeli ribelli, proprio a dimostrare come Licini, pur nel continuo rinnovarsi di stili, linguaggi o iconografie, rimanga sempre fedele a sé stesso, in quel continuo intrecciarsi di esperienza umana e artistica, che è alla base di tutta la sua poetica.
(cit. Anna Piazzini, Osvaldo Licini Tra le Marche e l'Europa, Milano 2008)