Lot 23
  • 23

Leonello Spada

Estimate
80,000 - 120,000 EUR
Log in to view results
bidding is closed

Description

  • Leonello Spada
  • Cristo davanti a Pilato
  • olio su tela

Condition

L'illustrazione in catalogo è fedele alla pittura nei contrasti, ma il quadro è complessivamente meno luminoso di quanto possa apparire in catalogo. La tela è stata foderata recentemente ed è presentata in una cornice dorata e intagliata più tarda, con piccole cadute di materia. La superficie pittorica è sana e sembra essere in ottime condizioni con l'impasto e la pennellata splendidamente e integralmente conservati. Una vecchia cucitura corre orizzontalmente a 15 cm dal bordo superiore. Qualche leggero ritocco si evince lungo queste linee di battitura, così come si riscontrano ritocchi minori sparsi lungo la tela. Piccole zone di perdita di definizione del dettaglio, dovute a danni provocati da restauri, si notano lungo il bordo sinistro della barba di Pilato (una piccola zona restaurata di 10 x 15 cm) e in basso a destra nei capelli del Cristo, così come alcune leggere abrasioni si leggono nelle zone interessate dai toni più scuri, in basso al centro. La pittura è per il resto in ottime condizioni. Le aree che si distinguono per la loro bellezza e buono stato di conservazione sono: a destra i colori della camicia del paggio - e dei colori nella pittura in generale, i volti, le mani e i riverberi della luce sulle corazze degli armigeri. The catalogue illustration is faithful to the painting in the contrasts but the painting is overall less bright than might be suggested in the catalogue. The canvas has been relined quite recently and is offered in a later carved and gilt wood frame with minor chips. The clean paint surface appears to be in excellent condition with the impasto and the brushwork beautifully preserved throughout. An old seam in the canvas runs horizontally 15 cm from the upper edge. Some minor retouching occurs along these seams, as well as minor scattered retouchings elsewhere. Minor areas of loss of definition in the detail due to restored damage occur along the left edge of Pilate's beard (a sympathetically restored patch of 10 by 15 cms) and lower right in the Christ's hair, as well as some slight abrasion in some localised patches in the darker tones lower centre. The painting is otherwise in excellent condition. Areas which stand out for their beauty and good condition include: the colours in the child's shirt lower right - and the colours in the painting generally- the faces, the hands and the highlights in the armour.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."

Catalogue Note

L'opera fu probabilmente realizzata dopo il soggiorno romano dell'artista (1610-1611), in un momento di forte adesione ai modi del Merisi. Le figure emergono dal fondo buio della tela, rischiarate solo da una fonte di luce esterna che evidenzia i due protagonisti, Cristo e Pilato, mentre nella semioscurità si confondono i profili dei soldati, intensa interpretazione del chiaroscuro caravaggesco.
La composizione è tutta risolta in primo piano, secondo il punto di vista ravvicinato inaugurato dal pittore lombardo che è il riferimento diretto del dipinto. L'impianto spaziale sembra riecheggiare alcune delle sue opere, come l'Incoronazione di spine Giustiniani del Kunsthistorisches Museum di Vienna, in cui si trova un'analoga scansione delle figure che riempiono la superficie pittorica e premono al di là della tela. Originale appare l'inserto del giovane paggio, a destra, con l'abito dai colori accesi, lucenti, in netta contrapposizione al cupo cromatismo dell'opera. Il silenzioso dialogo tra Cristo e Pilato, nucleo tematico del dipinto, è interrotto solo dalla figura centrale, il cui volto si distingue per l'inusuale forza ritrattistica diversamente dai due anonimi armigeri, di cui si riconoscono appena le fisionomie.

A Bologna, sua città d'origine, Spada frequentò la bottega di Cesare Baglione e collaborò con il quadraturista Dentone, affiancandolo in decorazioni prospettiche andate perdute. Negli stessi anni si avvicinò all'Accademia degli Incamminati, aderendo alla lezione carraccesca di cui colse, soprattutto, gli aspetti naturalistici.
Molto problematica appare la vicenda cronologica del pittore che rimase a Bologna fino al 1608 circa per poi passare a Malta, dove gli sono state attribuite molte opere. All'inizio del secondo decennio del '600 lo troviamo sicuramente a Roma, dove è documentato dal Malvasia. Nella città pontificia, l'artista ha modo di venire in contatto con il naturalismo caravaggesco, a cui aderisce così strettamente da ricevere dai contemporanei l'appellativo di "scimmia del Caravaggio", in parte giustificato, forse, dalla stravaganza di Leonello nel vestire e a da una certa spavalderia che pare lo contraddicesse. L'artista potrebbe anche aver conosciuto direttamente il pittore lombardo ma non a Roma, dove arrivò troppo tardi, bensì a Napoli, durante un ipotetico viaggio, prima della morte del Merisi (1609). Brano esemplare della conversione caravaggesca rimane la monumentale tela con il San Giovanni nella chiesa romana dei Cappuccini, oltre a diverse scene di genere realizzate dall'artista, come il Concerto del Louvre a Parigi.
Tornato in Emilia nel 1614, ricevette poi molte commissioni a Bologna e a Parma, divenendo il protetto di Alessandro d'Este e Ranuccio I Farnese. Nello stesso periodo si legò anche al cardinal Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII, per cui dipinse numerose opere destinate alla sua collezione, come il San Girolamo e l'Incoronazione di spine, conservate presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica, in Palazzo Barberini a Roma.

(C) 2025 Sotheby's
All alcoholic beverage sales in New York are made solely by Sotheby's Wine (NEW L1046028)