Francesco Paolo Michetti

Galleria Pesaro, Milano;
Collezione Falk, Milano

Opera in prima tela. Ad un primo esame la vernice appare ingiallita. L'esame alla lampada di Wood rivela uno spesso strato di vernice fluorescente distribuita omogeneamente sulla superficie, un minuscolo ritocco puntiforme sul tronco dell'albero in primo piano; si nota sulla gonna della terza bambina da destra una piccola macchia e due piccole mancanze puntiformi. Si consiglia un'attenta pulitura. L'opera si presenta in ottimo stato di conservazione. Painting on original canvas. From a first hand inspection the varnish looks yellowish. the ultra violet light reveals a thick fluorescent varnish homogeneously spread over the surface, a tiny retouch over the foreground tree's log, a tiny spot and two small losses over the third girl's skirt counting from right. It is suggested a careful cleansing. The overall condition as to the state of preservation is excellent.
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Reca sul fronte in basso a destra a china il n. 46;
Reca sul telaio etichetta con il n. 58;
Reca sul telaio etichetta con il n. 18 (parzialmente coperta)

Felicissimo esempio del periodo maturo dell'artista, l'opera che presentiamo, datata 1893, raffigura un tema molto amato da Michetti: la processione. Insieme al più giovane D'Annunzio, il pittore faceva frequenti ricognizioni nei paesi d'Abruzzo per studiare le feste e i costumi dei propri compaesani. Il gusto internazionale e raffinato che aveva appreso a Parigi e che grazie alla frequentazione dell'amico poeta aveva profondamente assorbito, lo portò a sublimare le esperienze folkloristiche che tanto lo interessavano in rappresentazioni quasi epiche.
Tramite la fotografia, il suo mezzo preferito per registrare ciò che lo colpiva, elaborava gli schizzi poi utilizzati per le proprie composizioni. La realtà e il verismo che sono alla base della sua poetica, nella sua arte diventano solide basi da trasfigurare nella leggerezza e trasparenza dei paesaggi, realizzati tramite macchie di colore e chiazze di luce, nei quali si muovono figure invece più piene e solide, dalle robuste volumetrie. Il risultato è la raffigurazione di un Abruzzo forte, luminoso e positivo, che in questa tela si snoda davanti a noi in una sequenza quasi cinematografica, in uno spaccato di vita quotidiana che diventa contemporaneamente l'emblema di un popolo.