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Gian Paolo Panini
Description
- Gian Paolo Panini
- Il foro romano dal Clivus Capitolinus
- olio su tela
Provenance
Literature
Condition
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Catalogue Note
E' una finestra aperta su una serata d'estate romana quella che Giovanni Paolo Panini illustra in questo spettacolare dipinto, intrisa di una luce calda e rosata che accarezza i monumenti e avvolge l'atmosfera in un tempo lento, suadente e impalpabile. Lo sguardo scorre lungo la Via Sacra in direzione sud, posandosi qua e là sui monumenti: la cupola cortonesca dei SS. Luca e Martina; l'Arco di Settimio Severo ancora interrato, come lo si vedeva nel Settecento; il portico dei SS. Cosma e Diamiano; le arcate grandiose della Basilica di Massenzio; il Colosseo e poi, più giù, là in fondo, seguendo il verde degli alberi, la facciata, il campanile, il convento di S. Maria Nova. L'ombra del Clivo Capitolino sul quale è posto il riguardante - anzi, il pittore col suo cavalletto! - abbraccia la valle del Foro e dà presenza all'altura, rende tangibile il gesto dell'affacciarsi, del guardar giù. E giù, nella luce morbida e dorata di Roma, un elegante Cicerone illustra la Storia al curioso Grand-tourist; dame, preti e cavalieri passeggiano cercando ristoro nell'ombra; pastori e allevatori conducono il bestiame alla fontana e quindi a rincasare dietro al muro degli Orti Farnesiani, rammentandoci che queste fauste vestigia erano usate allora come Foro Boario.
La tela è opera tipica di Panini databile alla metà del Settecento e rappresenta una veduta dal vero e non un capriccio, secondo la tradizione del vedutismo inaugurata a Roma da Vanvitelli già alla fine del secolo XVII. Suo degno pendant erano Le Rovine del Palatino (olio su tela, cm 130 x 235, Arisi n. 156, p. 302), dove a essere illustrata, sempre con andamento nord-sud, è l'immagine grandiosa della valle del Circo Massimo con le antiche rovine che le fanno corona, dai palazzi imperiali sul Palatino alle Terme di Caracalla, al Monte Celio, fin giù, a perdita d'occhio verso l'Appia Antica e i Colli Albani.