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Alessandro Magnasco, detto il Lissandrino
Estimate
100,000 - 150,000 EUR
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Description
- Alessandro Magnasco, detto il Lissandrino
- Frati che si scaldano intorno al fuoco
- olio su tela
Exhibited
Genova, Palazzo Bianco, Mostra dei pittori a Genova nel '600 e '700, 6 settembre - 9 novembre 1969, n. 142;
Genova, Galleria di Palazzo Spinola-Galleria di Palazzo Reale, Genova nell'Età Barocca, 2 maggio-26 luglio 1992, n. 116;
Ancona, Mole Vanvitelliana, Antonio Francesco Peruzzini, 26 luglio - 9 settembre 1997, n. 45.
Genova, Galleria di Palazzo Spinola-Galleria di Palazzo Reale, Genova nell'Età Barocca, 2 maggio-26 luglio 1992, n. 116;
Ancona, Mole Vanvitelliana, Antonio Francesco Peruzzini, 26 luglio - 9 settembre 1997, n. 45.
Literature
Mostra dei pittori a Genova nel '600 e '700, catalogo della mostra, Genova, Palazzo Bianco, 6 settembre - 9 novembre 1969, Cinisello Balsamo 1969, n. 142, p. 342;
Genova nell'Età Barocca, catalogo della mostra, Genova, Galleria di Palazzo Spinola-Galleria di Palazzo Reale, 2 maggio-26 luglio 1992, Milano 1992, n. 116, p. 214, illustrato p. 215;
L. Muti - D. de Sarno Prignano, Alessandro Magnasco, Faenza 1994, n. 121, pp. 221-222, illustrato fig. 444, p. 615;
Antonio Francesco Peruzzini, catalogo della mostra, Ancona, Mole Vanvitelliana, 26 luglio - 9 settembre 1997, Milano 1997, n 45, pp. 150-153, illustrato.
Genova nell'Età Barocca, catalogo della mostra, Genova, Galleria di Palazzo Spinola-Galleria di Palazzo Reale, 2 maggio-26 luglio 1992, Milano 1992, n. 116, p. 214, illustrato p. 215;
L. Muti - D. de Sarno Prignano, Alessandro Magnasco, Faenza 1994, n. 121, pp. 221-222, illustrato fig. 444, p. 615;
Antonio Francesco Peruzzini, catalogo della mostra, Ancona, Mole Vanvitelliana, 26 luglio - 9 settembre 1997, Milano 1997, n 45, pp. 150-153, illustrato.
Condition
x
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."
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Catalogue Note
Scena di genere è quella che abbiamo davanti agli occhi, ma di un "genere" completamente nuovo, che Alessandro Magnasco inventa e sviluppa nel corso della sua lunga attività e per la quale sarà riconosciuto e celebrato tra Genova, Firenze, Milano e di nuovo Genova, luoghi dove si svolse, appunto, la sua carriera.
Dopo aver lavorato come figurista in stretta collaborazione con pittori d'architettura e di rovine quali Clemente Spera e paesaggisti quali Anton Francesco Peruzzini, Crescenzio Onofri e Marco Ricci, Magnasco si specializza e si distingue nella produzione di scene di vita di frati cappuccini o camaldolesi intenti alle più svariate attività, dallo studio in biblioteca alla confessione, dal lavoro di arrotini o falegnami nelle botteghe del convento al semplice raccoglimento intorno al fuoco. E' possibile che questi preziosi dipinti dal tema tanto particolare si connettessero al dibattito sul pauperismo e sul ritorno all'ascetica semplicità delle origini in corso negli ambienti più avanzati dell'intellighenzia lombarda, che riecheggiavano le idee di Ludovico Muratori - vissuto per alcuni anni a Milano e protetto dagli Arese e dai Colloredo - e del padre cappuccino Gaetano Maria da Bergamo. Come anche nelle celebri Stregonerie - altro tema d'elezione della pittura del Magnasco - si apprezza nel nostro dipinto tutta la libertà espressiva del pennello dell'artista, che danza ritmicamente sulla tela con rapidi tocchi a descrivere fiammate, camini, gatti, libri, cani, povere ciotole, lenti, libri, scabre vesti rappezzate, sedie e sgabelli, insomma tutto un mondo quotidiano di gesti e cose costruiti con una tecnica raffinatissima e inconfondibile, dalle linee svirgolate e corpose, fatta di un impasto di colore movimentato e quasi tutto giocato sul monocromo, su cui scendono pochi, sapienti colpi di luce a dar forma e consistenza alle ossute figure dei monaci.
Il dipinto è stato dichiarato di interesse artistico e storico particolarmente importante in data 26 Aprile 2010.
Dopo aver lavorato come figurista in stretta collaborazione con pittori d'architettura e di rovine quali Clemente Spera e paesaggisti quali Anton Francesco Peruzzini, Crescenzio Onofri e Marco Ricci, Magnasco si specializza e si distingue nella produzione di scene di vita di frati cappuccini o camaldolesi intenti alle più svariate attività, dallo studio in biblioteca alla confessione, dal lavoro di arrotini o falegnami nelle botteghe del convento al semplice raccoglimento intorno al fuoco. E' possibile che questi preziosi dipinti dal tema tanto particolare si connettessero al dibattito sul pauperismo e sul ritorno all'ascetica semplicità delle origini in corso negli ambienti più avanzati dell'intellighenzia lombarda, che riecheggiavano le idee di Ludovico Muratori - vissuto per alcuni anni a Milano e protetto dagli Arese e dai Colloredo - e del padre cappuccino Gaetano Maria da Bergamo. Come anche nelle celebri Stregonerie - altro tema d'elezione della pittura del Magnasco - si apprezza nel nostro dipinto tutta la libertà espressiva del pennello dell'artista, che danza ritmicamente sulla tela con rapidi tocchi a descrivere fiammate, camini, gatti, libri, cani, povere ciotole, lenti, libri, scabre vesti rappezzate, sedie e sgabelli, insomma tutto un mondo quotidiano di gesti e cose costruiti con una tecnica raffinatissima e inconfondibile, dalle linee svirgolate e corpose, fatta di un impasto di colore movimentato e quasi tutto giocato sul monocromo, su cui scendono pochi, sapienti colpi di luce a dar forma e consistenza alle ossute figure dei monaci.
Il dipinto è stato dichiarato di interesse artistico e storico particolarmente importante in data 26 Aprile 2010.