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Giuseppe Romani
Description
- Giuseppe Romani
- Scena con giocatori e un bambino
- olio su tela
Catalogue Note
I due dipinti che qui presentiamo (si veda anche il lotto 38) sono tipici esempi della pittura di Giuseppe Romani, artista comasco di cui si conoscono poche notizie biografiche, ma il cui corpus pittorico si sta definendo in modo sempre più completo.
La predisposizione alla pittura di genere e l'attenzione ai temi bassi rivelano che la sua formazione deve essersi svolta in Lombardia prima del trasferimento a Modena, città in cui fu a lungo attivo e dove riscosse un significativo successo anche presso gli ambienti ufficiali, come mostrano le prestigiose destinazioni dei suoi quadri religiosi (Duomo di Modena, la chiesa di San Carlo, la chiesa di San Bartolomeo dei Gesuiti, la chiesa di San Domenico e altre) e il ruolo di direttore dell'Accademia pubblica di pittura svolto verso la fine del secolo.
Autore quindi di opere di soggetto sacro, in cui rilevante è la presenza di spunti tratti dalla vita quotidiana e dall'osservazione del dato naturale, Romani deve però la sua fama appunto ai dipinti di genere in cui sono protagonisti giocatori di carte, interni di cucina, ragazzi con sporte, brani di vita quotidiana. Ciò che colpisce nel modo in cui il pittore interpreta i suoi soggetti è la forte partecipazione umana e il desiderio di conferire dignità morale a temi poveri, senza l'ironia e i toni paternalistici tipici invece della tradizione emiliana: "La serietà morale con la quale il Romani presenta i soggetti di genere esclude collusioni con gli ammiccamenti della tradizione emiliana che faceva capo alla comicità del Passerotti e di Annibale Carracci (...) e nello stesso tempo si sottrae alla normalizzazione del tema pauperistico proposta sul piano formale dagli ambienti accademici con la compostezza borghese dei poveri di Giuseppe Gambarini e di Stefano Ghirardini e con il conformismo arcadico-letterario di Antonio Beccadelli (...)" (A. Mazza, "Nuovo collezionismo e antico patrimonio estense. Fratture, relazioni, corrispondenze" in Tesori ritrovati. La pittura del ducato estense nel collezionismo privato, catalogo della mostra, Modena, Chiesa di San Carlo, 24 ottobre 1998 – 10 gennaio 1999, Milano 1998, pp. 33-34).
Siamo grati ad Alessandro Morandotti per aver suggerito l'attribuzione dei dipinti a Giuseppe Romani e ad Angelo Mazza per aver confermato tale attribuzione.