Giovanni Domenico Ferretti

La serie dei quattro Arlecchini qui presentata è opera di Gian Domenico Ferretti, uno dei più esuberanti interpreti del Rococò toscano. Formatosi sui grandi esempi della pittura classicistica emiliana del Seicento, l'artista ritornò presto in Toscana dove visse tutta la sua vita ed operò soprattutto come frescante di cicli sacri e mitologici. Nella fase matura della sua attività, intorno al 1740, Ferretti si avvicinò alla pittura di genere riprendendo gli insegnamenti di Giuseppe Maria Crespi, di cui era stato allievo. Inoltre, partecipando alle riunioni dell'Accademia del Vangelista, una delle più antiche confraternite teatrali di Firenze, Ferretti dipinse numerose volte i personaggi che animano la Commedia dell'Arte, come dimostrano le rare tele qui presentate. Ferretti si concentrò soprattutto su Arlecchino, il servo sciocco e sfaccendato, goloso e sboccato e le tele dedicate a questo allegro personaggio, solitamente divise in serie, riscossero sempre molto successo. Arlecchino padre di famiglia e di Arlecchino aggredito dall'amante sono replicati nella serie di quattordici tele che si trova nella collezione della Cassa di Risparmio di Firenze (v. F. Baldassari, Giovanni Domenico Ferretti, Milano 2002, pp. 241-245, nn. Dip. Com. 8 e 20).