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Carlo Siviero
Description
- Carlo Siviero
- Officine; Le macchine
- la tela sinistra è firmata in basso a destra
C. Siviero;
la tela destra reca firma in basso a destra
C. Siviero - olio su tela, dittico
- cm 53.5 x 67.5; cm 53.5 x 68
- La tela destra reca timbro sul retro con il n. 88 [7] 5
Exhibited
Roma, LXXVI Esposizione Internazionale di Belle Arti della Societa' Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma e dell'Associazione degli Acquarellisti, 1906, sala C, n. 59 e 60
Condition
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Catalogue Note
Inviato alla LXXVI Esposizione Internazionale di Belle Arti della Societa' Amatori e Cultori in Roma nel 1906, il dittico di Carlo Siviero qui presentato raffigura gli interni delle officine del grande complesso metallurgico Corradini di San Giovanni a Teduccio, allora un piccolo comune campano sulla Regio-Capuam, l'antica via consolare romana che collegava Capua all'estremità meridionale della penisola, ed oggi un vasto quartiere alla periferia orientale di Napoli.
Nel 1882 l'imprenditore svizzero Giacomo Corradini vi aveva rilevato il preesistente impianto metallurgico Delny-Gravièr e fondato il grande complesso per la produzione di manufatti in rame, complesso che sarebbe diventato uno dei principali poli industriali dell'area napoletana della prima metà del novecento.
Formatosi tra Napoli, sua città natale, dove nel 1899, dopo aver frequentato la Scuola serale operaia di Disegno presso la Chiesa di San Domenico Maggiore, si iscrive all'Accademia di Belle Arti, e Roma, dove frequenta la Scuola Libera del Nudo dal 1901 al 1903, Carlo Siviero sarebbe rimasto sempre legato ad entrambe le città dove avrebbe lavorato dapprima come artista e critico d'arte e poi come docente delle rispettive Accademie.
Se ricordato soprattutto per la sua attività di ritrattista di tradizione tardo-ottocentesca, nell'opera qui presentata Siviero esprime invece tutta la propria modernità e attraverso la combinazione di passaggi tonali e sfumature dei bruni stesi mediante pennellate veloci e sintetiche costruisce l'immagine con asciuttezza e incisività.
Di una delle due tele, Officine - credibilmente commissionate all'artista dal medesimo Corradini in occasione della fondazione, nel 1906, della Corradini S.p.a -, è noto anche un disegno a carboncino donato dall'artista, nel 1926, a Giuseppe Ricci Oddi e oggi di proprietà della Pinacoteca piacentina.
E. C.