Giuseppe Marchesi

The colours in the catalogue illustration are representative of the painting. The clearly signed canvas has been relined and is offered in a modern gilded black frame whcih is in good condition. To the naked eye the painting appears to be in good condition. When examined under ultraviolet light quite extensive scattered retouchings flouresce as well as some areas of restoration which, however, are not obtrusive. For a painting of this size the painting retains much of its luminosity and and beauty.
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Allievo di Marcantonio Franceschini e di Aureliano Milani, il bolognese Giuseppe Marchesi, spesso indicato nelle fonti col soprannome di "Sansone" per la sua corporatura fuori dell'ordinario, figura tra i più eminenti artisti della pittura emiliana del Settecento.
Uscito dalla bottega di Marco Antonio Franceschini, che ne influenzò fortemente lo stile, il Marchesi dipinge nel 1725 il Ratto di Elena per la sala della casa oggi Mentasti a Bologna, considerato come il suo primo lavoro indipendente. Con la vasta impresa degli affreschi delle volte e della cupola della chiesa bolognese di Santa Maria di Galliera, eseguiti tra il 1732 e il 1744, Giuseppe si mostra non soltanto ambizioso ma anche abile interprete della maniera del suo Maestro, alla quale aggiunge un'intensità pittorica vicina ai modi del Monti e del Bigari.
La tela firmata per esteso GIVSE. E MARCHESII DETTO SANSONE . BO è un'importante aggiunta al corpus pittorico dell'artista e presenta numerose affinità con la Presentazione al tempio conservata nella raccolta di dipinti della Cassa di Risparmio di Mirandola, con la quale condivide la dinamica struttura compositiva, la teatralità dei gesti e l'intenso cromatismo pittorico.