Giorgio Ciam

Lavorando con il mezzo fotografico, all'inizio l'interesse si era spostato dall'abilità necessaria all'artista per creare manualmente l'opera verso la coincidenza tra l'opera e la realtà registrata dalla macchina fotografica, in un processo che recuperava l'idea del ready-made di Marcel Duchamp. Forti di queste premesse, molti artisti si erano essenzialmente concentrati sui contenuti del proprio lavoro, ponendo al centro dell'indagine la possibilità di fissare mediante la fotografia dei veri e propri "pensieri visivi". Man mano però che i presupposti concettuali andavano ammorbidendo le loro posizioni, gli stessi autori ritrovavano il piacere di un'espressività più libera, offrendo spazio nella propria ricerca anche al valore estetico ed emozionale dell'immagine.

Giorgio Ciam mette in scena una trasformazione e diventa Mario Merz, combinando l'immagine del proprio volto con quella del volto dell'artista in cui sente di volersi profondamente identificare.