Carlo Cressini

Cat. I Quadriennale, 1902, pag. 19;
Torino, 1902, n. 106;
Verbania - Pallanza, Museo del Paesaggio, Palazzo Viani-Dugnani, I Maestri della nostra terra. Carlo Cressini, paesista d'alta montagna, 1992 , pag. 80 e 81, n. 22, catalogato e illustrato a colori;
Milano, Galleria Le Pleiadi, Carlo Cressini, 2000, pag. 19, n. 1, illustrato a colori  
 

Work on first canvas. The ultra violet light reveals a fluorescent varnish spread dishomogeneously on the surface, thicker over the background and slighter on the light areas due to a partial cleaning. There are some retouches: one in lower right corner, one at center of lower margin, at right and left hand-side of the vase (cm. 1 x1 and cm. 1 x 6) and a restored scratch on the background at lower right. A small restoration on the cuff of the right sleeve of the dress. There are few superficial retouches on the nose, probably mostly covering the original paint. We suggest slight cleaning. The overall condition as to the state of preservation is very good.
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Presentato da Carlo Cressini in occasione della Prima Esposizione Quadriennale di Torino nel 1902, insieme a due paesaggi, Presso il lago e Mattino autunnale, il dipinto ritrae la cognata del pittore Maria dell'Acqua, all'epoca ventiquattrenne.

La giovane, figlia terzogenita del suocero dell'artista Luigi dell'Acqua, noto imprenditore tessile d'origine legnanese, nonché attento collezionista d'arte contemporanea, è effigiata nel salotto della casa paterna in Piazza Castello a Milano.

Cressini, dopo un biennio di studio all'Accademia Albertina di Torino, non pienamente soddisfatto dell'ambiente culturale torinese, ottiene il trasferimento all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove entra alla scuola di pittura diretta da Giuseppe Bertini.

Sollecitato da una vasta committenza alto borghese che gli deriva delle conoscenze dell'ambiente familiare, Cressini si dedica al ritratto fin dalla metà degli anni ottanta, quando, con esiti interessanti improntati alla sobria compostezza della ritrattistica bertiniana, licenzia tele quali il Ritratto di Paolo Bianchi (Milano, Pio Istituto dei Ciechi) o il Ritratto di Elisa Guzzi Cressini (collezione privata).

Ne il Ritratto della signorina Maria dell'Acqua, in sintonia con i più aggiornati esempi di ritrattistica lombarda, Cressini fonde, con una attenta adesione al vero, ritratto e scena ambientata.

L'operazione artistica, già iniziata dal pittore qualche anno prima con lavori quali Riflesso, del 1896, e Et prope et procul, del 1897, ci restituisce nel dipinto qui presentato una splendida prova pittorica, nella quale Maria, vestita come voleva l'ultima tendenza della moda in un abito bianco avorio dalla linea ad S, seduta nel salotto di casa descritto con cura in ogni particolare, è colta con dolcezza e intimità, qualità che riflettono il modo liricamente intimista di Cressini di avvicinare e descrivere il reale.

L'ambiente elegantemente arredato con tessuti e tendaggi dai toni caldi, offre al pittore l'occasione di confrontarsi con le potenzialità dei singoli tessuti di assorbire o riflettere la luce: la seta del cuscino, il pekin del divano, l'organza e il raso dell'abito sono un'opportunità fantastica per giocare coi colori, che si riflettono tutti nel bianco dell'abito di Maria.

E. C.