Lot 209
  • 209

Giambattista Tiepolo Venezia 1696-1770 Madrid

Estimate
150,000 - 200,000 EUR
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Description

  • Giovanni Battista Tiepolo
  • Madonna col Bambino
  • olio su tela

Provenance

Collezione privata, Firenze, 1935;
Collezione G. Ajmone Marsan, Biella, 1962;
Bruno Lorenzelli, Bergamo, 1969.

Exhibited

Venezia 700. Francesco Guardi e il suo tempo, Bergamo, Galleria Lorenzelli, Settembre-Ottobre 1969, cat. n. XII

Literature

A. Morassi, More about the young Tiepolo, in The Burlington Magazine, LXVII 1935, p. 149, tav. III c;
A. Morassi, A complete catalogue of the paintings of G.B. Tiepolo, London 1962, p. 12, fig. 76;
A. Pallucchini, L’opera completa di Gian Battista Tiepolo, Classici dell’Arte, Milano 1968, p. 136 (citato, non illustrato, tra le opere di varia attribuzione).

Catalogue Note

La piccola tela è stata resa nota da Antonio Morassi nel 1935, in un articolo in inglese apparso in The Burlington Magazine. Successivamente è stata pubblicata in cataloghi ragionati dell’opera pittorica di Giambattista Tiepolo: nel 1962, nel volume scritto dal Morassi, e nel 1968 da Anna Pallucchini, nella serie dei Classici dell’Arte edita dalla Rizzoli.
L’opera è databile agli anni giovanili e, più precisamente, tra il 1720 e il 1722. Stilisticamente è accostabile alla nota Madonna del Carmelo, conservata nella Pinacoteca di Brera, con la quale condivide accordi cromatici e modi esecutivi. Il giovane Tiepolo è ancora influenzato sia dai drammatici chiaroscuri di Piazzetta sia dal colorismo acceso di Sebastiano Ricci, ma ha già sintetizzato una maniera propria a inconfondibile che si pone a metà strada tra i due poli d’attrazione. In questa fase la tavolozza dell’artista non ha ancora raggiunto la luminosità e la leggerezza che saranno tipiche degli anni immediatamente successivi, ma la sua personalità artistica è già pienamente formata e la qualità della sua pittura tocca già vette altissime.
Il dipinto, sicuramente destinato alla devozione privata, si inserisce pienamente in una serie di quadretti raffiguranti la Madonna col Bambino, realizzati tutti in questo periodo seguendo la stessa struttura compositiva: le opere, che sono molto vicine l’una all’altra e presentano la medesima fattura, differiscono solo per alcuni particolari iconografici. Le altre tele in questione si trovano nella collezione Suida Manning di New York (M. Gemin e F. Pedrocco, Giambattista Tiepolo, Venezia 1993, n. 37, p. 230), in una collezione privata bergamasca (già in collezione Crespi a Milano; Gemin e Pedrocco 1993, n. 38, p. 230), nella collezione Brass di Venezia (Gemin e Pedrocco 1993, n. 39, p. 231) e presso la Walters Art Gallery di Baltimora (Gemin e Pedrocco 1993, n. 40, p. 231). La Madonna già Crespi viene definita dal Morassi “sorella” di quella che si sta analizzando. Inoltre, il volto del Bambino è strettamente paragonabile a quello che si vede nella Madonna in trono col Bambino e i santi Nicola da Bari e Antonio da Padova, in collezione privata a Udine, datata ai primi anni Venti da Pedrocco (1993, n. 36, p. 230).