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Alberto Savinio
Estimate
50,000 - 60,000 EUR
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Description
- Alberto Savinio
- Quel che resta di Ercole
- firmato
- tempera su tavola
- cm. 30x40
- Eseguito nel 1942
Literature
P. Vivarelli, Alberto Savinio Catalogo generale, Milano 1996, pag. 172, n. 1942 4, illustrato
Catalogue Note
Nel lavoro di Savinio, a partire dalla fine degli anni Trenta, si individuano note ironiche o inquietanti, rivelatrici di un disagio intellettuale derivante dall’indifferenza del panorama culturale italiano dell’epoca. Nel racconto Paradiso Terrestre, composto da Savinio nel 1942, il protagonista realizza la sua aspirazione a divenire demiurgo e Deus ex machina, ma scopre che per poter ricreare il mondo nel suo personale Eden è costretto a sottrarre la vita a piante, animali e uomini imbalsamandoli. Automaticamente il bisogno di comunicare questa tragedia diventa centrale, lui stesso dichiara: "(...) la tragedia non è una forma di lotta contro il male… è la lotta contro la natura come male da correggere, e, se correggerlo non si può, distruggerlo”.
Come visibile in quest’opera, da questo momento nel lavoro di Savinio appaiono spesso immagini di Venere disfatte, dipinte con colori grumosi e impastati o immagini di personaggi mitologici divenuti quasi irriconoscibili. La materia sembra sfaldarsi sotto le grevi pennellate dalle tinte pallide, come fossero mosse da un esplicito sentimento di rassegnazione. Natura e uomo sono coinvolti nello stesso processo di fusione in una sola materia informe.
Come visibile in quest’opera, da questo momento nel lavoro di Savinio appaiono spesso immagini di Venere disfatte, dipinte con colori grumosi e impastati o immagini di personaggi mitologici divenuti quasi irriconoscibili. La materia sembra sfaldarsi sotto le grevi pennellate dalle tinte pallide, come fossero mosse da un esplicito sentimento di rassegnazione. Natura e uomo sono coinvolti nello stesso processo di fusione in una sola materia informe.