- 96
Francesco Filippini (Brescia 1853 - Milano 1895)
Description
- Francesco Filippini
- ai piedi del ghiacciaio
- firmato in basso a destra F. Filippini
- olio su tela
- cm. 95.5 x 55.5
Condition
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."
Catalogue Note
Reca etichetta sul retro della cornice Milano / 39;
Reca etichetta con il n. 281
Databile tra la seconda metà degli anni ottanta e i primi anni novanta, Ai piedi del ghiacciaio condensa tutte le qualità di schietto verismo della "pittura di paese" di Francesco Filippini, qualità che hanno consacrato l'artista bresciano come uno dei paesaggisti più rappresentativi del naturalismo lombardo.
Da un'analisi dell'opera qui presentata emergono l'assoluta sincerità del suo autore nei confronti del vero, sincerità accompagnata, però sempre, da un consapevole rigore compositivo; quel robusto linguaggio affidato ad una pennellata larga, aspra ed essenziale - rielaborata attraverso l'analisi di certo fare pittorico carcaniano -; quella scelta di una gamma cromatica "caliginosa", circoscritta a toni freddi e grigiastri che sembrano essere stati creati ad hoc proprio per le sue Nevicate, motivo pittorico molto amato dal Filippini e che, forse meglio di altri, ha avuto la capacità di riflettere quella particolare "malinconia profondamente suggestiva" che un anonimo critico, nel 1895, ritrovava nelle "pitture e nelle impressioni dell'inverno nelle montagne" eseguite "a intonazioni grigie ed argentee". (cfr. Anonimo, in "Natura ed Arte", anno IV, n. 11, 1-5 1895, p. 829.)