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Vittorio Cavalleri (Torino 1860 - 1938)
Description
- Vittorio Cavalleri
- la folgore
- firmato in basso a destra V. Cavalleri
- olio su tela
- cm. 130 x 162.5
Catalogue Note
L'amore per la campagna e i riti domestici legati alla vita quotidiana del lavoro nei campi, hanno caratterizzato la produzione più schietta e ispirata di Vittorio Cavalleri.
Formatosi all'Accademia Albertina di Torino, il pittore di La folgore, anche dotato ritrattista, si è dedicato per tutta la vita alla rappresentazione del mondo contadino, universo del quale ha raccontato, all'inizio della sua attività con qualche influenza millettiana, la vita umile, le difficoltà e le brutture - nel 1885 espone alla Promotrice di Torino Zappe abbandonate, nel 1886 Aurora Funesta -, le credenze popolari, i riti religiosi e il duro lavoro quotidiano che condivideva con gli abitanti di Gerbido, una località rustica e solitaria al margine della campagna torinese dove l'artista aveva lo studio.
Ed è, proprio, da questa comunione con il mondo rurale e i suoi ritmi da cui nascono opere come La folgore, nella quale un evento naturale e distruttivo come la caduta di un fulmine, oltre che a narrazione di un momento di vita contadina, diviene anche occasione di raffinato studio di rapporti cromatici e tonali che, l'acuto intuito pittorico del Cavalleri individua e realizza rivolgendo la propria attenzione agli effetti di luce e ai contrasti luminosi che vengono a crearsi durante un temporale.