Lot 53
  • 53

Carlo Fornara (Prestinone 1871 - 1968)

Estimate
28,000 - 35,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Carlo Fornara
  • controluce
  • firmato in basso a destra C. FORNARA
  • olio su tavola
  • cm. 30.5 x 38
  • Eseguito nel 1939 circa

Literature

M. Valsecchi, F. Vercelotti, Carlo Fornara, Milano 1971, pag. 169, illustrato a colori

Condition

From a first hand inspection there is a loss of pigment among the tree-branches (also visible from the catalogue's picture). There are losses of the support in the top right-hand corner and along the right-hand edge. The ultra violet light reveals fluorescent varnish spread homogeneusly over the surface. It is suggested a careful cleansing. The overall condition as to the state of preservation is good.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
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Catalogue Note

 

 

Lo studio del controluce è sempre stato per Fornara, oltre motivo prediletto sin dagli esordi della sua carriera artistica - basti ricordare il suo En plein air e le motivazioni che portarono il comitato della Triennale di Milano del 1897 a bocciare il dipinto "per le audacie dei rapporti cromatici, bollate di barbariche stonature" - occasione continua di ricerca linguistica anche nella piena maturità.

Per consonanze stilistiche con opere ascrivibili alla fine degli anni trenta, il dipinto qui esposto - difficilmente identificabile nella letteratura artistica d'epoca proprio poiché Fornara utilizzava spesso il medesimo titolo, anche, per composizioni molto differenti - è stato datato intorno al 1939, in un momento in cui l'artista cerca di semplificare composizione e scelta del motivo pittorico per concentrarsi sul "mestiere" e dar maggior rilievo e risonanza alla materia.

Tra le pagine dei taccuini dove Fornara annotava i suoi pensieri si legge: "quello che devo cercare con maggior ardore è il colore; bisogna che cerchi lì l'impronta possente del mio temperamento. Sobrietà, gravità e solennità. Selezionare, eliminare nella scelta dei motivi" e ancora " mi sembra che la mia via sia di rappresentare il vero con tutte le sue bellezze di colore, di costruzione e di solidità". (cfr. C. Mattei, F. Vercellotti, Bello di colore. Dai taccuini di Carlo Fornara, Milano 1969, p. 17, p. 28).

Propositi che Fornara attua pienamente in Controluce dove esemplifica il taglio compositivo e il motivo pittorico in modo che sia proprio l'effetto del controluce ad essere il vero protagonista del dipinto.

L'autore, infatti, non si sofferma a descrivere né la tanto amata Prestinone - alludendovi semplicemente delineando la sagoma del campanile -, né la figura femminile - nella quale è probabilmente identificabile l'adorata giovane moglie -, ma si sofferma, invece, sulla resa dei valori cromatici, restituendoci un cielo che vibra di piena luminosità ottenuta attraverso una sinfonia di gialli che dal sole si irradiano ed intessono il cielo e i verdi del prato.

Un dipinto intenso, un'ennesima conferma dell'autore nei confronti del credo divisionista, ma anche la consapevolezza di un artista che, quasi settantenne, serenamente dichiara "la pittura non può essere realtà solamente, insieme al vero, ci deve essere un sentimento, altrimenti è ineloquente". (cfr. C. Mattei, F. Vercellotti, op. cit, p. 14).

 

 

 

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