Lot 130
  • 130

Ludovico Tommasi (Livorno 1866 - Firenze 1941)

Estimate
25,000 - 35,000 EUR
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Description

  • Ludovico Tommasi
  • nell'uliveto
  • firmato e datato in basso a destra LTommasi 1901
  • olio su tela
  • cm. 37 x 82

Provenance

Mondial Gallery, Milano

Exhibited

Venezia, IV° Esposizione Internazionale D'Arte, 1901, Sala V, n. 33 

Catalogue Note

Presentato da Ludovico Tommasi, nel 1901, alla IV Biennale veneziana, Nell'uliveto, capolavoro di straordinaria freschezza, riflette con immediatezza la sensibilità artistica dell'autore. Come è noto Ludovico Tommasi, fratello minore di Angiolo, nasce artisticamente come violinista, e proprio l'attitudine all'armonia compositiva lo indurrà ad accostarsi alla pittura in modo sensibilmente diverso da quello del fratello, nonostante entrambi avessero condiviso gli insegnamenti di un maestro quale Silvestro Lega.  

Nell'uliveto è, verosimilmente, eseguito nei pressi del lago di Massaciuccoli, tra Viareggio e Torre del Lago, dove ancora oggi i pini e i tamerici della tenuta di San Rossore lasciano il posto alle zone acquitrinose e alla coltivazione di ulivi, e dove, proprio negli anni a cavallo del secolo, si riuniva all'ombra della figura carismatica di Giacomo Puccini un gruppo di giovani pittori bohémiennes, tra i quali, oltre ai Tommasi, ricordiamo Chini, De Carolis, Nomellini, Ghiglia, Kienerk e Liegi.  

In un periodo che forse segnava il momento più acuto della crisi culturale fiorentina, il gruppo, in perfetta sintonia col clima secessionista europeo, si sentiva "in grado di interpretare in immagini l'ipersentimento pucciniano", cosa che probabilmente, proprio grazie al suo animo di violinista, riusciva bene a Ludovico Tommasi. (cfr. R. Monti, I Postmacchiaioli, in "'800 italiano", a. I, n. 4, dic. 1991, pp. 22-27).

Nell'opera qui presentata è il gusto compositivo dell'autore che permea i toni gialli e verdi della stesura cromatica che, nel segno, rivela anche la vicinanza del Tommasi, sulla via di un progressivo allontanamento dal procedimento naturalista, a quello caratteristico di Nomellini, presente a Torre del Lago dal 1899 al culmine della sua più fertile stagione creativa.

Un soggetto tipicamente naturalista, dunque, come la raccolta delle olive è risolto dal Tommasi in una composizione che rimanda, nell'intrecciarsi delle foglie di zucca in primo piano e nell'aggrovigliarsi dei rami degli ulivi, a certo gusto fin du siècle a metà strada tra simbolismo e secessionismo, rendendo Nell'uliveto, un perfetto esempio di quello che, ancora, Monti definisce ad hoc il "simbolismo naturale" di Ludovico Tommasi.