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Carlo Bossoli (Lugano 1815 - Torino 1884)
Description
- Carlo Bossoli
- Costantinopoli, Interno di santa sofia
- firmato in basso al centro Bossoli
tempera su tela, incorniciato
- cm. 117 x 145.5
- Eseguito nel 1839
Provenance
Galleria Liocorno, Torino;
Acquistato da quest'ultima dal padre dell'attuale proprietario nel 1950 circa
Exhibited
Literature
A. Peyrot, Carlo Bossoli: Luoghi, personaggi, costumi, avvenimenti nell'Europa dell'Ottocento, visti dal pittore ticinese, Torino 1974, vol. I, pag. 22, elencato; pag. 65, n. 44, catalogato; pag. 69, n. 41, catalogato, citato ed illustrato in bianco e nero
Condition
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Catalogue Note
Eseguito da Carlo Bossoli durante il suo primo viaggio a Costantinopoli, nella primavera del 1839, Interno della Basilica di Santa Sofia rivela la naturale disposizione del suo autore per un mezzo artistico, la tempera, che continuerà ad impiegare con successo per tutto l'arco della sua attività.
Come ci informa Bossoli medesimo nel catalogo dei propri dipinti, pubblicato da Ada Peyrot nel 1974, Interno della Basilica di Santa Sofia fa parte di una serie di sei vedute di Costantinopoli commissionate all'artista alla fine di aprile del 1839 dal dottor Abentrot, noto collezionista d'arte contemporanea che aveva, precedentemente, acquistato dal Bossoli sei vedute di Odessa, la città in rapida ascesa economica e culturale che, dal 1820, aveva accolto la famiglia ticinese dell'artista.
Interno della Basilica di Santa Sofia mette in luce la straordinaria sensibilità del pittore nel trattare una materia che esige, per le proprie caratteristiche, una certa velocità d'esecuzione, senza per questo però, allontanarsi da quei criteri d'esattezza ottico-prospettica che caratterizzeranno sempre la sua pittura.
Bossoli rende con immediatezza e vivacità la folla di fedeli in preghiera che anima la Basilica di Santa Sofia - nel 1453, dopo la conquista da parte dei turchi, la basilica è trasformata in moschea - folla di cui egli stesso si sente parte, incantato dalla maestosità del monumento, dalla ricchezza dei mosaici, dei marmi pregiati e degli stucchi che rende attraverso un sapiente uso della tavolozza, oltre che con quel garbo descrittivo e quell'accuratezza del disegno e gli permetteranno di diventare il grande "vedutista" che tutti conosciamo.
Il dipinto è stato dichiarato di interesse storico-artictico particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in data 18 Luglio 2007