Lionello Balestrieri (Cetona 1872 - Napoli 1958)

Milano, Galleria Pesaro, Mostra Individuale del pittore Lionello Balestrieri, 1925, n. 86b

Rilined in 1985. The ultra violet light reveals a strong fluorescent light spread on the surface; retouches in the central part of the left-hand edge, three small one near the "engagement"'s sign and one along the top edge; the biggest is in the middle of the gate on the left-hand side; other smaller in the middle of the work and along the lower edge. It is suggested a careful cleansing. The overall condition as to state of preservation is good.
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Reca cartellino sul retro del telaio con la data 1/lug./27/113 ;
Reca etichetta sul retro del telaio con il n. 82 

 

L'opera Il Monte di pietà è stata dipinta dall'artista nel 1900 a Parigi proprio nell'anno in cui raggiunse ed ottenne ampia notorietà con il Beethoven, premiato con la medaglia d'oro all'Esposizione Universale ed oggi conservato presso il Museo Revoltella di Trieste.

Come in Beethoven anche in Il Monte di pietà ritroviamo descritto il melodramma della vita di stenti condotta dai giovani boémiennes; sono infatti questi gli anni in cui Balestrieri rivolge la propria attenzione ai temi sociali; sono questi i soggetti che lo rendono noto al pubblico.

Ritorna anche identica l'impaginazione dello spazio fortemente chiaroscurato e il desiderio di coinvolgere lo spettatore in prima persona nella scena. In entrambe le opere, infatti, una giovane donna, amica dell'artista riconoscibile in entrambi i quadri, guarda decisa l'osservatore negli occhi trascinandolo emotivamente e rendendolo partecipe dell'evento. In Il Monte di pietà l'effetto è anche rafforzato dall'inquadratura ravvicinata e dalla resa quasi a grandezza naturale.