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Francesco Solimena
Description
- Francesco Solimena
- Ritratto di Carlo III d'Asburgo (1685-1740), Arciduca d'Austria e re d'Ungheria, come re di Spagna, in piedi a figura intera, in un interno di palazzo
- olio su tela
Provenance
Collezione privata, Napoli.
Exhibited
Literature
F. Bologna, "Commento alla Vita di Francesco Solimena", in L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori e architetti viventi (1730-36), ed. Roma 1981, p. 69, nota 23;
F. Bologna, "La dimensione europea della cultura artistica napoletana nel XVIII secolo", in Arti e Civiltà del Settecento a Napoli, a cura di C. De Seta, Roma-Bari, 1982, p. 54;
N. Spinosa, in Pittura napoletana del Settecento, dal Barocco al Rococò, Napoli 1986, p. 110, cat. no. 33, illus. a p. 198, fig. 38;
F. Bologna, in Settecento napoletano. Sulle ali dell'aquila imperiale 1707-1734, catalogo mostra, Vienna, Kunstforum der Bank Austria, 10 dicembre 1993 - 20 febbraio 1994, e Napoli, Castel Sant'Elmo, 19 marzo - 24 luglio 1994, pagg. 58, 67, 228-9, cat. no. 46, illus. a colori p. 229;
S. Schütze, "Exhibition Review" (Redazione sulla mostra tenutasi a Castel Sant'Elmo), in The Burlington Magazine, vol. CXXXVI, no. 1097, agosto 1994, pagg. 572, 574, illus. a p. 573, fig. 100.
Catalogue Note
Pur non essendo ricordato da Bernardo de Dominici o da altre fonti, questo ritratto di Carlo d’Asburgo è, come suggerisce Ferdinando Bologna, una replica autografa di un prototipo ufficiale eseguito dal Solimena intorno al 1707, o poco dopo. Esso costituisce dunque la prima commissione austriaca per il Solimena e marca l’inizio di un periodo d’importanza politica per l’Europa e di grande successo artistico per il pittore.
Il nostro dipinto rappresenta il ritratto ufficiale dell’arciduca Carlo III d’Asburgo (Vienna 1685-1740), pretendente austriaco al trono spagnolo in opposizione a Philippe d’Anjou. Nel 1702 Solimena ritrasse Philippe d’Anjou, nipote del re di Francia Luigi XIV e futuro re di Spagna Filippo V, e ne eseguì numerose repliche per la corte; una prassi quasi certamente ripetuta dal Solimena per questo ritratto di Carlo d’Asburgo. Nato il 1 ottobre 1685 a Vienna, figlio di Leopoldo I d’Asburgo e d’Eleonora Maddalena di Neuburg Wittelsburg, Carlo Giuseppe Francesco d’Asburgo divenne arciduca d’Austria e re d’Ungheria, salendo al trono imperiale di Vienna come Carlo VI il 22 dicembre 1711. Il 12 settembre 1703 Carlo fu investito a Vienna dei diritti di successione al trono di Madrid e s’insediò a Barcellona, proclamandosi re di Spagna il 2 luglio 1706. Dopo il 1700, anno in cui morì Carlo II d’Asburgo, l’Europa entrò in un decennio di guerre di successione fra gli Asburgo austriaci e i Borboni francesi. Nel 1707 gli Asburgo presero controllo di Napoli, portando a termine duecento anni di regno spagnolo nel sud Italia. Fu probabilmente in questo momento storico importantissimo che Carlo commissionò il suo ritratto, con ogni probabilità tramite Wirich Philipp Lorenz conte von Daun, viceré di Napoli dal 1707 al 1708. Morto il fratello Giuseppe nel 1711, Carlo gli successe sul trono imperiale di Vienna assumendo il nome Carlo VI. La guerra si concluse poco dopo, con la pace di Utrecht (1713) e di Rastatt (1714), e così Philippe d’Anjou divenne re di Spagna (Filippo V) e l’imperatore Carlo VI prese controllo del dominio spagnolo in Europa, includendo Napoli nel suo regno.
L’identificazione del personaggio è confermata dall’esistenza di un’incisione di Pieter Schenk il Vecchio (1660-1718/19), un’impressione della quale è conservata all’Archivio storico di Barcellona (illus. in P.O. Geraci, “Un ritratto…dell’Arciduca Carlo d’Austria”, in Brutium, vol. XLV, 1966, n. 3, p. 8, fig. 2). L’incisione, come il dipinto, ritrae Carlo d’Asburgo in età giovanile (sembra avere fra i venti e i venticinque anni) con le insegne dell’ordine del Toison d’Or e con gli attributi reali. L’incisione reca un’iscrizione in cui Carlo viene chiamato re di Spagna, e gli elementi che lo circondano sembrano mettere in evidenza tale identificazione: la corona e lo scettro posti sulla console elaborata e il leone, simbolo tradizionale di fortitudine, servono a sottolineare l’ufficialità del dipinto e la maestà dell’uomo ritratto. Solimena ritrasse Carlo VI in un’altra occasione, qualche anno dopo, in un dipinto raffigurante Il conte d’Althan rende omaggio all’imperatore d’Austria Carlo VI oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna (illus. in F. Bologna, Francesco Solimena, Napoli 1958, p. 282, fig. 171). Quell'opera, firmata e datata 1728 (data inoltre confermata da Bernardo De Dominici), venne presentata all’imperatore alla corte di Vienna il 15 aprile 1728, e anche se Carlo VI è chiaramente ritratto come uomo più maturo, i suoi tratti sono indubbiamente riconoscibili nel presente dipinto.
Il regno degli Asburgo coincide perfettamente con l’attività matura del Solimena. Dopo la morte di Luca Giordano il 3 gennaio 1705 Solimena diventò l’artista più ricercato a Napoli; infatti quasi la metà dei dipinti inclusi nella mostra del Settecento napoletano. Sulle ali dell'aquila imperiale 1707-1734 erano di mano sua. Lo stile pittorico di Solimena cambia notevolmente dopo il 1690 assumendo, come dice De Dominici, un maggiore naturalismo e classicismo, forse ispirato alle opere di Carlo Maratta che Solimena ebbe occasione di vedere durante una breve visita a Roma nel 1700. Tramite gli Asburgo Solimena ottenne commissioni significative dall’Austria e dalla Germania, fra le quali si ricordano quelle per i conti Von Schönborn e Harrach, che divenne collezionista di opere del Solimena e si fece da lui ritrarre ripetutamente. Questo dipinto, con la sua maestosa eleganza e raffinatezza pittorica, rappresenta l’apice del talento del Solimena e il degno tributo ad un gran re e ad una delle famiglie più potenti d' Europa.
L'opera è stata dichiarata "bene di particolare interesse storico-artistico" con Decreto Ministeriale in data 13 gennaio 1995.